Se le Ovation rappresentano una rottura con le chitarre
tradizionali a causa del loro roundback, le Adamas si spingono ancora
oltre limitando a manico, tastiera, paletta e ponte, gli unici pezzi fabbricati con
il legno. Le Adamas rappresentano la spasmodica ricerca del compianto
sig. Charles H. Kaman di costruire chitarre completamente svincolate
dalle diverse sonorità del legno per approdare verso strumenti unici ma
con un suono perfettamente bilanciato e replicabile con il legno è
praticamente impossibile avere due strumenti con la stessa identica
voce...
Così, dopo numerosi prototipi rigorosamente numerati (dall'1al 76), nel 1977 vede la luce la prima Adamas (ref. modelli: 1187, 1188-12 corde, 1687, 1688-12 corde). La caratteristica principale dello strumento è quella di avere un top costituito da una sottilissima tavola di balsa racchiusa tra due schegge di fibra di carbonio per uno spessore totale di appena 1,25 mm (fibronic top). Inoltre il manico è ricavato da un unico pezzo di legno di noce americana che al suo interno custodisce un'altra novità, la famosa Kaman Bar, per conferire una maggiore rigidità al manico ed una più facile messa a punto dello stesso (da allora adottata su quasi tutti i modelli di casa Ovation).
Così, dopo numerosi prototipi rigorosamente numerati (dall'1al 76), nel 1977 vede la luce la prima Adamas (ref. modelli: 1187, 1188-12 corde, 1687, 1688-12 corde). La caratteristica principale dello strumento è quella di avere un top costituito da una sottilissima tavola di balsa racchiusa tra due schegge di fibra di carbonio per uno spessore totale di appena 1,25 mm (fibronic top). Inoltre il manico è ricavato da un unico pezzo di legno di noce americana che al suo interno custodisce un'altra novità, la famosa Kaman Bar, per conferire una maggiore rigidità al manico ed una più facile messa a punto dello stesso (da allora adottata su quasi tutti i modelli di casa Ovation).
Dal 1977 molti tipi diversi di Adamas hanno arricchito il listino Ovation, tra questi il modello 1681, conosciuto anche come Adamas II in quanto uscito in un secondo momento (1983) con alcune differenze rispetto al modello originario in grado di far scendere il prezzo a livelli più umani rispetto alla Adamas I; prezzo che rivaleggiava all'epoca con le migliori Martin. La differenza sostanziale è nel manico in quanto la Adamas II adotta un classico manico Ovation in 5 pezzi e paletta standard rinunciando quindi a paletta e ponte scolpiti a mano.
Il modello che vedete in foto è proprio una Adamas II datata 1990 che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino di avvicinamento alla Collector 1987.
Era il 2010 e
parlando con un amico chitarrista, da poco conosciuto, gli rivelo la mia
passione per le Ovation, senza sapere se il malcapitato conosca o
meglio apprezzi questi particolari strumenti. Il caso ha voluto che il
tizio inizi a parlare di Adamas (che io poco conoscevo in quanto
difficili da trovare se non in una ristretta cerchia di appassionati)
che secondo lui erano la produzione migliore dell'Ovation: voce
inconfondibile e totale indifferenza al passare degli anni (non per
niente il nome adamas deriva dalla radice etimologica della parola
diamante -in greco adamas significa indomabile, invincibile). Ricordavo
di aver visto un annuncio sul mercatino riguardante una Adamas e di lì a
poco contatto il venditore che stava a Roma, abbastanza vicino per
provare la chitarra senza impegno. Il venditore mi risponde dicendomi
che sarebbe dovuto venire a Terni per lavoro: non poteva
andare meglio di così. Lo invito a farmi provare la chitarra nel negozio
di un amico che vende chitarre ed amplificatori, così da confrontare il
suono sia acustico che amplificato. La prova è stata più che positiva:
suono affilato come un rasoio che schizza via dalla cassa quasi prima di
averlo pensato (certo il bel capotasto in osso aiuta) e soprattutto
vibrazioni che ti arrivano nelle viscere, mai sentito niente del genere. I sostenitori del legno ad ogni costo potrebbero obiettare che il
suono non è caldo e pastoso come quello prodotto da una chitarra
tradizionale e nemmeno ci si avvicina, è vero, ma è un po' come la
querelle delle stecche di legno o di alluminio per il bigliardo,
ottimamente stigmatizzata da Nuti nel film "Io Chiara e lo Scuro": una
stecca di legno un'anima già ce l'ha, con una di metallo ce la devi
mettere tu!
Ho scoperto che molti chitarristi hanno suonato un'Adamas nella loro carriera, uno su tutti Preston Reed, per non parlare di Marcel Dadì.
È una chitarra fantastica per il fingerstyle e il fingerpicking, con una bella tastiera comoda; il legno che hanno risparmiato per la cassa l'hanno messo tutto nel manico, bello "cicciotto", con un'impugnatura veramente confortevole... Un consiglio: se vi capita di trovarne una, cosa già di per sè difficile, non storcete il naso ma provatela, comunque sia sarà un'esperienza!
A questo link potete sentire un piccolo pezzo registrato con la chitarra attaccata direttamente al computer, per cui senza effetto alcuno... liscia come sgorga dalla fonte.
bellissimo articolo,bellissima Adamas,esuono stupendo...
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