martedì 20 agosto 2013

ADAMAS II 1681-2 #5045

Se le Ovation rappresentano una rottura con le chitarre tradizionali a causa del loro roundback, le Adamas si spingono ancora oltre limitando a manico, tastiera, paletta e ponte, gli unici pezzi fabbricati con il legno. Le Adamas rappresentano la spasmodica ricerca del compianto sig. Charles H. Kaman di costruire chitarre completamente svincolate dalle diverse sonorità del legno per approdare verso strumenti unici ma con un suono perfettamente bilanciato e replicabile con il legno è praticamente impossibile avere due strumenti con la stessa identica voce...
Così, dopo numerosi prototipi rigorosamente numerati (dall'1al 76), nel 1977 vede la luce la prima Adamas (ref. modelli: 1187, 1188-12 corde, 1687, 1688-12 corde). La caratteristica principale dello strumento è quella di avere un top costituito da una sottilissima tavola di balsa racchiusa tra due schegge di fibra di carbonio per uno spessore totale di appena 1,25 mm (fibronic top). Inoltre il manico è ricavato da un unico pezzo di legno di noce americana che al suo interno custodisce un'altra novità, la famosa Kaman Bar, per conferire una maggiore rigidità al manico ed una più facile messa a punto dello stesso (da allora adottata su quasi tutti i modelli di casa Ovation).

Dal 1977 molti tipi diversi di Adamas hanno arricchito il listino Ovation, tra questi il modello 1681, conosciuto anche come Adamas II in quanto uscito in un secondo momento (1983) con alcune differenze rispetto al modello originario in grado di far scendere il prezzo a livelli più umani rispetto alla Adamas I; prezzo che rivaleggiava all'epoca con le migliori Martin. La differenza sostanziale è nel manico in quanto la Adamas II adotta un classico manico Ovation in 5 pezzi e paletta standard rinunciando quindi a paletta e ponte scolpiti a mano.

Il modello che vedete in foto è proprio una Adamas II datata 1990 che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino di avvicinamento alla Collector 1987. 
Era il 2010 e parlando con un amico chitarrista, da poco conosciuto, gli rivelo la mia passione per le Ovation, senza sapere se il malcapitato conosca o meglio apprezzi questi particolari strumenti. Il caso ha voluto che il tizio inizi a parlare di Adamas (che io poco conoscevo in quanto difficili da trovare se non in una ristretta cerchia di appassionati) che secondo lui erano la produzione migliore dell'Ovation: voce inconfondibile e totale indifferenza al passare degli anni (non per niente il nome adamas deriva dalla radice etimologica della parola diamante -in greco adamas significa indomabile, invincibile). Ricordavo di aver visto un annuncio sul mercatino riguardante una Adamas e di lì a poco contatto il venditore che stava a Roma, abbastanza vicino per provare la chitarra senza impegno. Il venditore mi risponde dicendomi che sarebbe dovuto venire a Terni per lavoro: non poteva andare meglio di così. Lo invito a farmi provare la chitarra nel negozio di un amico che vende chitarre ed amplificatori, così da confrontare il suono sia acustico che amplificato. La prova è stata più che positiva: suono affilato come un rasoio che schizza via dalla cassa quasi prima di averlo pensato (certo il bel capotasto in osso aiuta) e soprattutto vibrazioni che ti arrivano nelle viscere, mai sentito niente del genere. I sostenitori del legno ad ogni costo potrebbero obiettare che il suono non è caldo e pastoso come quello prodotto da una chitarra tradizionale e nemmeno ci si avvicina, è vero, ma è un po' come la querelle delle stecche di legno o di alluminio per il bigliardo, ottimamente stigmatizzata da Nuti nel film "Io Chiara e lo Scuro": una stecca di legno un'anima già ce l'ha, con una di metallo ce la devi mettere tu!

Ho scoperto che molti chitarristi hanno suonato un'Adamas nella loro carriera, uno su tutti Preston Reed, per non parlare di Marcel Dadì.
È una chitarra fantastica per il fingerstyle e il fingerpicking, con una bella tastiera comoda; il legno che hanno risparmiato per la cassa l'hanno messo tutto nel manico, bello "cicciotto", con un'impugnatura veramente confortevole... Un consiglio: se vi capita di trovarne una, cosa già di per sè difficile, non storcete il naso ma provatela, comunque sia sarà un'esperienza!
A questo link potete sentire un piccolo pezzo registrato con la chitarra attaccata direttamente al computer, per cui senza effetto alcuno... liscia come sgorga dalla fonte.

mercoledì 29 maggio 2013

Ovation Custom Legend 1719-30CM #579440

La chitarra protagonista di questo post è un modello particolare, si tratta di una Custom Legend in edizione limitatissima (solo 300 esemplari) presentata nel 2004 per il 30° anniversario dalla costruzione della prima Custom Legend (1974).
La storia vuole che questo bellissimo modello sia stato creato su richiesta della moglie di Paul McCartney per essere donato all'amato marito, estimatore delle Ovation, in occasione del Natale. La chitarra, basata sul modello Legend, riuscì talmente bene sia da un punto di vista estetico (si contavano oltre 300 pezzi di abalone incastonati nella chitarra) che sonoro (solo legni di primissima scelta), che la casa di New Hartford decise di iniziare a produrla dedicandole una linea a sé stante.
Con il passare degli anni il modello è divenuto uno tra i più apprezzati della produzione Ovation ed è stato declinato in molte varianti (cassa deep bowl, super shallow, con spalla mancante, etc). Molti sicuramente ricorderanno la chitarra nera suonata da Paul Simon nel settembre del 1981 a Central Park in quello che ancora oggi è definito uno dei migliori concerti di sempre, beh era una Ovation Custom Legend nera modello 1619 ...indimenticabile.
La chitarra che vedete nelle foto, gentilmente inviate dall'amico Tiziano, ha una caratteristica particolare rispetto al modello 1719 originale, ovvero la finitura del top (abete Sitka AAA grade hand selected) denominata "bearclaw" (artiglio d'orso), nome che dà un'idea dell'effetto che la luce produce riflettendo sulla tavola armonica così lavorata.
Sentiamo da Tiziano come è venuto in possesso di questa fantastica e rara chitarra:

"...guarda io in tutti questi anni ho suonato (a casa) l'elettrica. Ogni tanto prendevo in mano la mia vecchia e malconcia Aria 9400, comperata usata nei primi anni ‘70 (e suona bene). Desideravo una Martin. In un noto negozio di Siena un giorno vedo una Custom Legend della Ovation, un po' malconcia e anche cara. Però mi colpisce. Realizzo che mi è sempre piaciuto il suono Ovation. Ricordo di averne provata una i primi anni '90, era una Custom Legend nera. Alla fine del 2010 vedo su Ebay la foto di una chitarra meravigliosa.
Mi innamoro. L'asta è andata quasi deserta. Non è più il momento delle Ovation. Il proprietario ha intitolato l'annuncio non come Custom Legend ma con una sigla diversa. Poi si è scoperto che quando nel 2006 aveva acquistato la chitarra, in negozio c'erano 2 modelli diversi e si sono invertite le sigle sui cartoncini di garanzia. Arrivo secondo all'asta. Dal dispiacere scrivo al venditore :"per un punto Martin perse la cappa". Bene, due giorni dopo mi scrive: "il vincitore si è ritirato, quando vuole può venire a ritirare la chitarra". Abitavo a 50 km di distanza. La Custom Legend non era mai stata usata. Un acquisto dettato solo dall'estetica.
Devo dire che provandola non mi ha fatto grande impressione. Ma era troppo bella. Pur essendo nuova, dei tasti friggevano. L'ho portata da Fontanot a Verona per un set-up. Lui l'ha sistemata. Da allora ho passato (e passo) tantissimo tempo su internet, mi interessa tutto della Ovation, anche le cose di contorno, i memorabilia ecc. Mi sono letto tutti i topics vecchi dell'OvationFanClub più volte....insomma una malattia....anche se poi ricordo le sigle di pochi modelli, troppi numeri..... La Adamas invece non sono riuscito a farmela piacere. Poi da pochi giorni è arrivata la '87Collector, ma questa è un'altra storia....."

 Tiziano è stato così gentile da inviarmi anche un file audio per ascoltare dal vivo la voce prodotta dallo strumento. Grazie Tiziano ...e complimenti anche per il fantastico gatto.

martedì 7 maggio 2013

Ovation Collector's Series 1987 #175


La storia di cui vorrei parlare oggi è quella di una Ovation Collector's Series del 1987, la numero 175 delle 928 costruite dalla casa americana. Le sue rifiniture e la bontà dei materiali utilizzati la rendono uno dei modelli più apprezzati dai collezionisti e appassionati di tutto il mondo. Questo piccolo gioiello soggiorna attualmente nelle vicinanze di Venezia, a Zianigo, amorevolmente custodito dal mio amico Tiziano, un fan Ovation di lungo corso, ma sentiamo dalle sue parole come è venuto in possesso di questa splendida chitarra:
"...allora, è l'agosto del 2011 quando su Ebay vedo una Book-Elite (modello 1768-7LTD), moooolto vissuta, con un bel crack (riparato) sul top. Non che mi interessasse più di tanto, mi sembrava troppo malconcia, ma il prezzo era competitivo. In breve, vinco l'asta. Il proprietario cambia lo “shipping” (i termini di spedizione) e si rifiuta di mandarmela in Italia perché è convinto sia proibito spedire strumenti  musicali nel nostro paese; la offre al secondo vincitore che per 10 dollari aveva perso l'asta: Bernie di Norimberga. Nel frattempo io tenevo aggiornati su questi eventi gli amici del “OvationFanClub” americano del quale anche il buon Bernie fa parte. Lui mi scrive (sul forum) che il venditore ha offerto a lui la chitarra e lui ,che l'ha sempre desiderata, l'ha comperata, ma se quando arriva non dovesse corrispondere al "suo sogno" (lui è un collezionista molto esigente) e se io fossi stato ancora intenzionato ad averla, me l'avrebbe inviata allo stesso prezzo pagato da lui. Per me è stato comunque un bel gesto. Lui, nel periodo di spedizione, per lavoro è dovuto andare in Brasile. Nel frattempo, sul "Mercatino" c'era in vendita questa '87 Collector
che è un po' la sorella della Book-Elite. Io la butto là, senza convinzione, rispondendo all'annuncio e offrendo una cifra inferiore alla sua richiesta, pensando che non venisse nemmeno presa in considerazione. Invece dopo qualche giorno il venditore mi scrive "....vabbè, vienila a prendere, io non ho posto per tenerla!”. Cosi avverto Bernie che mi è capitata questa occasione e lui mi risponde di accettarla. Praticamente la '87 Collector era a 150 Km da casa mia (a Modena).
A Bernie è arrivata la Book-Elite purtroppo con un ulteriore crack sul top dovuto sicuramente al viaggio, ma lui era contento lo stesso della chitarra e decide di tenerla. La mia alla fine l'ho pagata poco più di quella che avrei vinto all'asta.

Bernie è successivamente sceso da Norimberga col camper in vacanza ed è passato dalle mie parti fermandosi nel camping di Eraclea e lì ci siamo incontrati con le rispettive chitarre di questa storia . Un incontro storico appunto....".
In appendice a questa storia troviamo un calendario: si tratta del calendario 2013 nato dall’iniziativa dell’OvationFanClub americano e realizzato con le foto inviate dagli iscritti. Anche Tiziano invia delle foto della sua 1987 collectors e una di queste (bellissima) viene scelta per il mese di settembre. La didascalia che accompagna la foto recita: “The Best Of Everything: one of Ovation’s best across the Atlantic Ocean to find a home in Venice with titti191739cm (il nickname di Tiziano nel OFC). After several innovative years redefining the stage presence of Ovation with the super shallow bowl, New Hartford built the 1987 Collectors to remind people just how good unplugged Ovation’s can sound. And gave it a look that’s impossible to ignore! These are getting hard to find. Those who have them tend to keep them.”. Una bella soddisfazione per Tiziano non c’è che dire.


martedì 30 aprile 2013

OVATION COLLECTOR'S SERIES 1987 #419


La storia parte da lontano. Era il 1987 (ovviamente) e avevo 18 anni, suonavo da circa due anni e avevo un piccolo gruppo. Un giorno vado a trovare un amico, "strimpellatore" anche lui e anche lettore di riviste specializzate e mi cade l'occhio su una rivista (credo fosse Chitarre ma negli anni il ricordo si è un po' sbiadito) e nello sfogliarla mi imbatto in un articolo che parla delle chitarre Ovation e della serie Collector in particolare. La foto dell'articolo ritraeva una splendida Collector del 1987: il tenore dell'articolo non me lo ricordo bene ma quella foto mi rimase impressa.
Non avevo mai visto una chitarra bella come quella anche se già conoscevo le Ovation in quanto un amico di mio fratello ne suonava una (e la suona ancora, classica con label in metallo e suono potente) e poi la suonavano sul palco i miei artisti preferiti dell’epoca (De Gregori, Guccini, De Andrè, etc). Mi dissi che se un giorno avessi avuto un po' di soldi e ancora voglia di suonare, quella sarebbe stata la chitarra che avrei voluto per me.
Da allora di tempo ne è passato ed io tra università, il lavoro poi il matrimonio e i figli, avevo smesso di suonare completamente. Poi circa 4 anni fa ricomincio a suonare e mi metto in cerca di quella chitarra che non avevo mai dimenticato. Capisco subito che la ricerca non sarebbe stata facile poiché ne sono state costruite solo 928 nel 1987 di cui 108 con finitura nera e 820 natural.
Nonostante tutto, dopo qualche tempo, sul sito del mercatinomusicale.com ne trovo una che vendono a Parma, mi informo se accetta permute in quanto il prezzo è un po' alto e ho una custom balladeer che nell'attesa mi ero procurato per ricominciare a suonare. Non accetta permute. Io ci penso un po' troppo e alla fine quando mi riaffaccio la chitarra è già stata venduta. Peccato. Allora metto un annuncio per trovarne un'altra, ma senza nessuna fortuna. L'unica risposta che ricevo è proprio del tizio che me l'ha soffiata che è incuriosito in merito al perché sto cercando proprio quella chitarra. Io gli racconto un po' la storia, ci scambiamo notizie e alla fine diventiamo amici e mi dà qualche dritta per trovare un'altra 87C.
Provo a seguire i suoi consigli ma anche sul sito dell'Ovation Fan Club americano non trovo affiliati in vena di vendere una così bella chitarra. Ne trovo una in un pawn shop (monte pegni) in Florida, gli scrivo per avere informazioni, ma neanche si scomodano a rispondermi. Dopo oltre due anni di ricerche, quasi per caso e senza molte speranze, torno sul mercatino e ne trovo una in vendita a Firenze ad un prezzo molto interessante. Scrivo subito ma purtroppo non sono il primo e il venditore stila una specie di ordine di arrivo. Sono terzo. Solita sfiga mi dico. Invece dopo circa due mesi ricontatto il venditore per sapere se è stata venduta e mi dice che si è stufato di aspettare i primi due che gli danno continue buche e così in due giorni finalmente la vado a vedere e la prendo senza pensarci due volte.
Le condizioni sono più che buone anche se ha bisogno di alcuni piccoli interventi: un paio di perdite di laccatura lungo i bordi, rettifica tasti e un set up del manico; lavori di routine per un liutaio.
Il lavoro del liutaio si è protratto per circa 3 settimane; lo stesso mi spiega che fare ritocchi alla laccatura è un procedimento un po’ lungo perché bisogna dare molti strati di lacca e dopo ogni passata bisogna aspettare molte ore che si asciughi. Insomma 3 settimane di snervante attesa, ma alla fine ho avuto anche soddisfazione in quanto il liutaio, che in prima battuta era molto scettico in merito a “chitarre che si puliscono con lo stesso prodotto che si dà ai cruscotti delle auto”, si è poi complimentato per l’ottima chitarra acquistata, una chitarra che a suo dire è stata fatta da mani esperte per durare nel tempo.
Ormai sono 5 mesi che è con me e mi dà sempre molta soddisfazione suonarla e ogni volta mi ricorda di quei tempi ormai lontani.


Vorrei qui ringraziare la persona che mi ha risposto quel giorno, che mi ha sempre dato buoni consigli e che ogni volta sento con piacere. Grazie Tiziano, se ho fatto questo blog un po' il merito è anche tuo.

Qui un piccolo file audio per avere un'idea del suono come esce dallo strumento.

martedì 23 aprile 2013

Ovation Deluxe Balladeer #345 del 1967

Il primo post del blog è una promessa da mantenere ad una persona speciale che ha fatto molto per mantenere vivo anche in Italia l'interesse per il glorioso marchio delle chitarre Ovation. Il suo nome è Riccardo e  negli anni ha costruito un bellissimo blog pieno di informazioni e notizie tecniche molto precise e circostanziate; invito tutti a sfogliare il suo blog che forse già conoscerete.
La chitarra di Riccardo è un pezzo storico realizzato nel 1967 (consideriamo che la produzione Ovation inizia nel 1966 con le prime chitarre con seriale "red ink" dallo 006 al 320) e il suo numero di serie la dice lunga: 345. Si tratta di una Deluxe Balladeer con il primo mitico bowl "scintillante". Ma lasciamo la parola a Riccardo che ci racconta la storia che lo ha portato ad avere questo piccolo tesoro: 
"Ho sempre cercato uno dei primi modelli rappresentativi dell'Ovation. Mi piaceva l'estetica di quelle chitarre e poi, avendo letto la storia del marchio, volevo toccare con mano la qualità costruttiva e soprattutto ascoltare il suono di "esordio" (sappiamo poi che la catenatura ad A è stato il marchio di fabbrica del suono Ovation...). Comunque, come immaginerai non è stato per niente semplice. Dove trovare una chitarra così ?
Internet è stata la vera fonte. Attraverso l'amico Jerome, avevo trovato nel 2005 un ragazzo di Brighton che aveva postato delle foto di una Deluxe Balladeer sul sito OvationTribute. Sono riuscito a contattarlo e trattare il possibile acquisto. Ma quella particolare chitarra era stata oggetto di un evento casalingo sfortunato; in pratica si era allagata la casa e la chitarra era rimasta sott'acqua (non aveva nemmeno più l'etichetta interna); scartata. Nel 2006 vengo a sapere che in Inghilterra c'era un altro suo amico che vendeva una Deluxe Balladeer shiny bowl del 1968.
Stesso rito. Si fissa il prezzo. Passano i mesi ma lui non mi spedisce la chitarra. Alla fine mi scrive che si era pentito e che non me la vendeva più (sigh..). Velocemente si arriva al 2007 quando attraverso il Forum Ovation contatto uno dei fondatori (Al Pepiak) che ha una Deluxe Balladeer del 1967 (la no. 345) in vendita.
Affare fatto! dopo un mese la chitarra era qui. Bella da morire, suono incredibile ma con un problema. Il manico si era leggermente spostato in avanti negli anni e l'accesso ai tasti alti era difficoltoso (anche il suono ne soffriva). Inoltre la tavola aveva molti (troppi) segni del tempo. Ne parlo con un amico liutaio e mi confronto con altri appassionati (fra cui lo stesso Jerome) e decido di mettere da parte i soldi per mandarla in fabbrica a New Hartford per farla sistemare definitivamente.
Un restauro dovuto e conservativo. Altri avevano già fatto questa esperienza con la casa madre con risultati positivi. Una delle opzioni era di mantenere il manico originale e mettere un bowl e tavola nuovi.... sicuramente definitivo come intervento ma così facendo si sarebbe persa l'originalità della chitarra, la sua storia, tipicità, 40 anni e passa di suono all'attivo....Niente da fare. In fabbrica propongono quindi di allentare il manico e riposizionarlo mantenendo tutto originale. Per poterlo fare devono scaldare il bowl e quindi rimettere il manico in posizione con la giusta angolazione. Questa operazione comporta di conseguenza la risistemazione e lucidatura del bowl. Decido allora di fargli risistemare anche la tavola e rilucidarla. In tutta questa operazione la chitarra è rimasta completamente originale ad eccezione del ponte che, per forza di cose, è stato rimesso nuovo.
Riesco ad organizzare il tutto per l'inizio del 2009. A giugno -sei mesi dopo- la chitarra ritorna a casa come la vedi nelle foto oggi. Finalmente un pezzo di storia dell'Ovation è qui. Una chitarra restaurata con un suono incredibile."